Genova mia cara, non ti preoccupare…

“Siamo filosofi operai/ faccendieri disperati/ cinghiali incazzati…”

Gli Ex-Otago nella loro Genova senza mare descrivono i genovesi con la leggerezza indie dei “Figli degli hamburger”: 4 ragazzi ormai staccatisi dalla presenza un po’ ingombrante del Coniglio Rap di Chiambretti, il caro Pernazza che anni fa andai anche ad abbracciare dopo un concerto. Pernazza dava qualcosa di poetico al gruppo, le sue strofe ininterrotte davano poco tempo per ragionare sulle parole ma facevano anche presto a farti sentire dentro quel vortice di rime, suoni, respiri senza sosta. 

Però adesso la parte rap degli Ex-Otago non è più lì e questi giovani trentenni fanno i conti con le loro melodie innamorate (lo erano anche prima eh!) cercando di bucare lo stereo. E ce la fanno.

“Marassi” è l’ultimo lavoro in uscita ad ottobre, sempre legato alla loro Genova adorata con i suoi filosofi operai e faccendieri disperati. “Cinghiali incazzati” dà il titolo al secondo singolo che non c’entra niente col primo “I giovani d’oggi”: motivetto per l’estate che per quanto “etto” mi ha rimessa al mondo più di qualche mattina in cui andare a lavorare in pieno agosto sembrava autolesionismo puro.

Aspetto con ansia questo nuovo lavoro perché a pelle mi danno la sensazione di essere cresciuti, anche se già dall’album precedente si sentiva un po’ più di consapevolezza, di maturità, abbandonate le canzoni rappate. 

Per chi volesse ascoltare qualcosa di fresco, giovane ma non troppo, consiglio quindi senz’altro il loro penultimo album “In capo al mondo”; miglior pezzo secondo me “Le cose da fare” che sfocia in una brevissima ghost track che forse vale tutto l’album, provate a fare l’esperimento: di quelle 20 cose quante ne ho già fatte, quante ne mancano? A me ne restano 6… mi adopererò. 

Doveroso però segnalare qualche pezzo storico che li ha resi riconoscibili: il loro remix di “The rythm of the night” (cara la nostra Corona!), “Costa Rica” e “Ricomincio da 3”.

Leit motiv sempre Genova: al cuor non si comanda e molti di noi il cuore l’hanno nella loro città, specie se è lontana. 

Il mio cuore dov’è? 

Se dico “Luci a San Siro” si capisce?

Enza

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